SCUOLE DI PIZZO
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FRANCESCA ANSANTE----- Original Message ----- From: francesca To: pagnotta@galactica.it Sent: Friday, November 22, 2002 4:14 PM Subject: un pensiero alla mia Pizzo
Caro professore, è passato molto tempo dai giorni in cui la incrociavo nei corridoi dell' ITC di Pizzo. Non dico il falso se asserisco che quelli sono stati gli anni più belli della mia vita. Sicuramente perchè erano anni pieni di speranza, anni in cui ero convinta che nel mio piccolo avrei cambiato tante cose. Non avrei mai creduto però che cambiare le cose volesse dire andare via ..soprattutto non ho mai pensato che partire potesse essere così doloroso. Sono una figlia di Pizzo, orgogliosa di esserlo, innamorata di quell'angolo di Paradiso che il Buon Dio ha voluto regalarci; talmente innamorata che nella mia camera a Milano non ho altro che cartoline e fotografie di Pizzo..passo interi pomeriggi, durante i pochi giorni in cui torno a casa, a cercare immagini che possano riportarmi,almeno con la fantasia, di nuovo nella mia terra. Immagini da attaccare al muro per i momenti di grande nostalgia. La fantasia ha un gran potere..se la si usa nel modo giusto, chiudendoo gli occhi e liberandosi da tutti i pensieri del quotidiano, si riesce a stabilire un contatto con ciò che vogliamo. Infinite volte mi fermo davanti alla foto della mia marina e chiudendo gli occhi mi sembra addirittura di sentire il profumo del mare, il profumo della biancheria che mia madre ripiega. In questi momenti non faccio che rammaricarmi della sorte così avversa ai figli di Pizzo, costretti a stare lontani dalla propria casa, dai propri affetti, solo per cercare di realizzare ciò per cui hanno studiato tanto tempo.. Ricordo che l'estate scorsa ( la sera prima di tornare in questa grigia città nella quale tutti sono troppo impegnati per accorgersi di chi passa loro accanto) ero sul molo alla marina..volevo salutare la mia Pizzo e imprimermi nella memoria ogni angolo che il mio occhio potesse scorgere. La sensazione che ho provato credo possa essere paragonata a quella di un albero che viene rimosso dal terreno. In quel momento ho capito che potevo anche smettere di comprare cartoline..ho tutto talmente chiaro nella memoria che neppure la foto più bella può cogliere i particolari come li coglie il mio cuore. Io conosco ad una ad una tutte le luci che rendono più splendente la mia Pizzo, conosco tutte le sfumature del sole di agosto dietro lo stromboli, risento nel cuore le campane della Chiesa dell'Immacolata all'inizio della Novena. Mi perdoni per questo triste messaggio, ma solo quelli che vanno via capiscono cosa voglia dire ritornare.Voglio ora congratularmi con Lei per il magnifi co lavoro fatto; non sa come possa essere consolante sapere che tanta gente, come me, ha una nostalgia feroce di quell'angolo di paradiso e soprattutto sapere che persone come Lei lavorano per valorizzarne la bellezza. La saluto nella speranza che un giorno non ci siano più pizzitani costretti a partire per lavoro ma gente di Pizzo che torna a casa..perchè è quello il suo posto. Francesca |
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