IL 2000 CHE CI
ASPETTIAMO:
DA SEATTLE A GINEVRA
AL 1° MAGGIO
Il 2000 è arrivato. La terra conosce un nuovo Evo di conquistatori ben più barbari dei feroci colonizzatori. I
grandi imperi finanziari e le multinazionali, tramite le loro sovrastrutture
F.M.I.- B. M. - WTO - NATO e la funzione leader degli USA, stanno imponendo il
loro dominio globale sui governi e sulle politiche nazionali. Il confronto tra
Nord e Sud del mondo è esasperato dal mercato globale e dalle politiche
neoliberiste che rendono incolmabili le
disuguaglianze sociali e il divario tra ricchi e poveri. Nuove povertà, nuove
ondate migratorie, nuove catastrofi ambientali vanno ad aggiungersi alle
vecchie piaghe dell'umanità sofferente.
A Seattle però, i
gioiosi e vincenti manifestanti hanno creato il panico facendo fallire la
convocazione del WTO del 30 novembre 1999. Con Seattle si è riscoperto su
scala planetaria il sapore della politica fatta di partecipazione e azione
diretta, per difendere valori semplici legati ai bisogni e ai diritti primari e
universali. Centinaia di organizzazioni di base dei lavoratori, degli
ambientalisti, dell'agricoltura biologica, dei consumatori, degli immigrati,
dei nativi d'America, dei movimenti di liberazione latino-americani, dei
contadini poveri, degli "ultimi" delle favelas, dei partecipi della
teologia della liberazione, delle minoranze etniche e i mille segmenti di lotta
al neoliberismo hanno ridicolizzato agli occhi del mondo la superpotenza USA e
i suoi satelliti, annunciando che alla sfida del dominio economico sul pianeta
va contrapposta quella della globalizzazione della politica e che soprattutto
questo è possibile
oltre che necessario. Partendo da ciò bisogna
costruire una grande
mobilitazione a Ginevra dove a partire dal 17 febbraio è previsto il 2° round
del WTO.
Punti programmatici irrinunciabili sono:
- La necessità della cancellazione
del debito, in quanto da secoli il capitalismo è in debito con 4/5
dell'umanità colonizzata, schiavizzata, sfruttata;
- L'inaugurazione di un sistema di cooperazione
tra i popoli che dia a tutti la possibilità di godere degli stessi standard
di vita e dunque
l'eliminazione delle barriere confinarie per la libera circolazione delle persone,
con relativi diritti di accoglienza, asilo, cittadinanza;
- La salvaguardia dell'ecosistema
sconvolta da terrificanti calamità e catastrofi a causa dei continui attentati
dell'economia capitalista
basata sullo sfruttamento intensivo dei cicli agro industriali e sulla
devastazione ambientale;
- Riduzione del danno con l'eliminazione
delle fabbriche nocive ed inquinanti e risanamento dei territori;
- Divieto delle coltivazioni
transgeniche (biotek) che producono nuove e più gravi malattie, che spopolano
e desertificano i territori, che distruggono le colture locali e i semi
naturali;
- La progressiva abolizione del lavoro salariato; dalla lotta contro lo sfruttamento minorile, alla ripresa della sfida per
la riduzione della
giornata lavorativa mondiale, a quella per il reddito vitale garantito, a
quella per gli standards dei diritti
salariali, normativi e sindacali validi
in tutto il mondo.
Proprio a partire dal rifiuto e dal contrasto delle politiche neo liberiste
sul lavoro condivise dai manifestanti di Seattle, nasce la proposta del
1° maggio 2000 a Roma in collegamento con le manifestazioni di New York,
Londra, Manila, Città del Messico e di tutto il mondo.
(testo elaborato da un
Comunicato di molte realtà associative
per la costruzione di un millennio di giustizia e di pace)
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