PUNTI DI VISTA

By Annalisa

 

Rimprovero i miei di avermi riportata in collina. E’ una casa più grande, ho la mia stanza, le mie cose, con i colori e gli odori che riconosco ad occhi chiusi, ma non vedo il mare. Mia madre lo sa e trova sempre la scusa per scaricarmi dove abitavamo prima. Passo sotto le finestre con le piante che in questo periodo sono verdi per conto loro, mi fermo un attimo e poi vado verso il mare senza girarmi indietro. Pure stamattina sono in zona, telefono dalla cabina del campo di calcio e guardo il ponte della ferrovia che sostiene il nulla, il cellulare è a zero. Spingo nell’auto mia madre, costringendola a lasciarmi sola. “Tu sei pazza, resto con te e poi…” Lancio un grido un mugugno e picchio il piede. Appena si allontana, guardo se la pietra che ho schiacciato ha graffiato la scarpa turchese comprata da due ore. Resto in attesa di una amica con la moto, i capelli colorati e un completo stretto color ruggine…così mi ha detto al telefono. Passa un furgone che annuncia che “parlerà il signor Scemo chi va a sentirlo in piazza” una foto grande, un faccione ed una musica di sottofondo. Mi ricordo che domenica devo votare.

Non aspetto troppo. Passo il tempo a fare finta di telefonare entrando e uscendo dalla cabina. Il vecchio cane nero sdraiato sul ciglio della strada mi guarda commiserandomi. Salgo sulla moto, sistemandomi prima lo zainetto nero sulla schiena. La spiaggia non ci aspettava e nemmeno il mare ci sopporta. C’è vento, le onde si alzano e si abbassano cambiando colore. Siamo sole, due sceme, una moto ed un cane nero in cerca di compagnia e…”le orge dei pensieri”. Cosa? “Ho letto questa frase in un  fotoromanzo con quel bonazzo di…. E mi sembra bella!” La guardo incantata. Dice cose terribili con leggerezza. Mi sforzo di dare un significato alle “orge dei pensieri” ma non riesco a mettere insieme le cose. Scavo con le mani una buca, poi ne scavo un’altra e metto dentro i piedi senza scarpe. Poi mi guardo intorno. La mia amica allunga le braccia, tocca l’acqua dove la schiuma resta per qualche secondo. Lei guarda il mare davanti, io guardo lei e il cane da lontano osserva entrambe. Punti di vista. Ha una grande voglia di vivere, la mia amica. Quando guardo troppo l’orologio sono malinconica e voglio guardare il mare, lei è meglio di lui. Ascolta, dice altre cose, le parole non si incontrano mai. Non pretende di darmi una verità o di spiegarmi quello che sono, come il mio lui.

Mi sono ripresa, ho caricato le batterie, e sono in piazza pronta ad affrontare gli amici, la noia e anche la fame sperando che mio padre passi presto a prendermi. Cinque ragazze, tre avanti e due dietro, passeggiano si guardano, si scrutano. Ci siediamo io e la mia amica e ridiamo. Siamo invidiose, poco poco, lei lavora io ho aggiunto ai miei venti un altro anno e le schermaglie tra ragazzine che commentano pantaloni, giubbini e colori, ci fanno sospirare. Arrivo a casa con mio padre, il ragazzo ci aspetta davanti al portone con un pugno di fogli colorati (domani si vota) li piega e li mette nelle cassette della posta. Ascolto musica, mangio cioccolata e chiedo diecimila a mio fratello. Lui ascolta la mia musica, mangia la mia cioccolata ma rifiuta l’accordo: dovevo restituire i soldi entro una settimana, ma dopo un rapido conteggio scopro che sono sotto (nei suoi confronti) di diverse diecimila lire nell’ultimo mese. Lavo i piatti, asciugo i bicchieri, faccio il caffè, bacio mia madre, mio padre scuce. Il sabato sera è salvo!

Siamo in cinque, tre ragazze, il mio lui e un amico solo come un cane che abbiamo trovato nei pressi del locale. Parliamo di simpatia, di antipatia, di animali e dell’estate che arriva (forse?). Il ragazzo del pub ormai ci conosce, I cinque panini la coca e le patatine viaggiano su quello che scrive. I panini sono diversissimi. Punti di vista.

 

P.S. Siamo andate a votare, ho aperto la scheda, faccio fatica a richiuderla. Aspetto davanti al seggio, l’amica esce dopo un bel pò. Non ha votato per nessuno. Siamo nella sua moto fermi. Lei mi dice che suo padre è per mare e sua madre è diventata grande troppo presto. Avevo preparato un bel discorso sull’importanza del voto. Punti di vista…sarà per un’altra volta.