LA CONFERMA: VINCE A PIZZO LA DEMOCRAZIA CRISTIANA

 

Vince complessivamente il voto moderato, a dimostrazione che Pizzo resta profondamente legato ad una politica che ricalca schemi,   interessi e comportamenti tipicamente democristiani. Basta leggere le cifre di Forza Italia, del CDU nello stesso schieramento moderato del Polo, superano i 1300 voti. Nel centrosinistra Rinnovamento Italiano e lo SDI, accompagnano i Popolari, o meglio Borrello, superando largamente i 2900 voti. Si completa così il panorama di un voto che premia quasi sempre, dal II^ dopoguerra in poi, le politiche di centro. A destra Alleanza Nazionale e la Fiamma, insieme, raggiungono i 500 voti, anche se le preferenze della candidata Silvestro sono di un elettorato più largo e meno schierato. A sinistra i DS, Rifondazione, Comunisti Italiani e Verdi, superano i 750 voti. Questo il quadro, e andiamo nei particolari. Forza Italia mette insieme un discreto numero di voti. I dirigenti locali sponsorizzano Tassone, ma Mangialavori gode di credito sul territorio, poco male resta al palo e non viene rieletto. Il partito più forte del polo resta il CCD di Stillitani, che risulta sconfitto ogni qualvolta lascia la carica di sindaco e si cimenta da segretario, scegliendo uomini e strategie. Così come alle provinciali, le regionali segnano un altro passo falso. Ora il primo cittadino deve fare i conti con i dirigenti di A.N. e F.I. presenti in forza ai seggi, per dimostrare di non essere “solo chiacchiere e distintivo”. Secondo noi chiederanno più attenzione e visibilità alle prossime comunali. Resta la delusione in generale sulle facce dei “polisti” locali che speravano in una affermazione più larga, visto anche l’esito regionale e nazionale del centrodestra. A sinistra i DS confermano la scelta di puntare su De Luca (193 voti).Barbieri, l’altro candidato eccellente, si ferma a 129 con l’aiuto determinante di Gregorio Perri, segretario della Uil cittadina. Nulla da fare per entrambi, la poltrona regionale è occupata da altri. Rifondazione Comunista ottiene dallo zoccolo duro degli iscritti e simpatizzanti un risultato sufficiente ma non buono. Pesa la concorrenza dei Cossuttiani ( 76 voti) il voto verde (110 voti) e l’impossibilità, dopo l’accordo regionale per Fava, a condurre una campagna elettorale aggressiva sui temi del “ribaltone”, sulle politiche sociali dimenticate dal governo. Si conferma anche la tradizione socialista con oltre i 100 voti dello SDI.

Avranno un riflesso immediato questi voti sull’amministrazione Stillitani? Se fossimo in una città normale potremmo avanzare ipotesi, ma questo voto così democristiano, trasversale ai partiti, vedi l’effetto Borrello, mostra il “ventre molle” della politica e francamente è azzardato delineare scenari.