LA PIEDIGROTTA CHE VORREI….

 

Di Carmensissi Malferà

 

Senza ombra di dubbio la chiesa di Piedigrotta è il fiore all’occhiello del turismo calabrese, sia per numero che per continuità di presenze. Anche Se ho solo sedici anni mi è capitato con orgoglio molto spesso di vederla al centro dell’attenzione di programmi televisivi locali e nazionali, articoli giornalistici, sulla copertina dell’elenco telefonico e vari servizi fotografici. Per tutto ciò mi sento in dovere di ringraziare tutti coloro che nel corso degli anni hanno contribuito e contribuiranno a rendere tutto ciò possibile particolarmente Angelo e il figlio Barone, creatori dell'opera, che Pizzo non ha mai ricordato nè mai dedicato loro una piazza o una via; il loro nipote Barone, che negli anni successivi, con l’aiuto di alcuni volontari, mai menzionati,   in due anni di sacrifici e difficoltà la restaurarono gratuitamente e fatta esistere fino ad oggi, nonostante le intemperie e la salsedine implacabile del mare. Grazie anche ai custodi che si sono susseguiti negli anni, provvedendo alla pulizia e tenendola aperta per molte ore al giorno.

Purtroppo mi è anche capitato di ascoltare il rammarico di molte persone giunte da lontano che non hanno potuto visitare la chiesa perchè la scalinata che scende dalla statale fiancheggiando il burrone e raggiunge la chiesetta di Piedigrotta è molto ripida e le persone che hanno problemi cardiocircolatori, gli anziani ed i portatori di handicap non possono accedervi. A tale proposito, mi è stato riferito da alcune persone del luogo, che già prima della costruzione della statale e fino a pochi anni fa, esisteva la Via Piedigrotta, una via molto caratteristica e comoda per accedere alla chiesetta. Detta strada parte da sopra la spiaggia adiacente “Malferà” e orizzontalmente costeggiando le meravigliose insenature e la spiaggetta di pescatori arriva alla Chiesa. La riattivazione di questa strada migliorerebbe l’impatto ambientale della zona essendo ora ricoperta da canneti sterpaglie e rifiuti che sicuramente non giovano all’immagine che Pizzo vuol dare ai turisti  Per non creare uno sgradevole impatto, proporrei l’uso di auto navette per il trasporto di persone con difficoltà motorie, mentre gli altri potrebbero continuare a godere di meravigliose ed ecologiche passeggiate. Sensibilizzata maggiormente in questo anno di giubileo, chiedo aiuto a quanti condividono come me che tutti hanno il diritto di accedere a questa chiesetta, compresi gli anziani e i portatori di handicap; ad eliminare questo divieto che viene loro posto dall’incuria, l’abbandono e la mancanza di interessamento da parte di noi tutti. Propongo a questo punto, alla società civile pizzitana di costituire una associazione Pro-Piedigrotta, perchè è un monumento da difendere e custodire per noi e per il futuro turistico pizzitano; e infine un appello di collaborazione tra forze politiche, al sindaco di Pizzo, all’amministrazione comunale, ai nostri rappresentanti provinciali, regionali e tutti quanti hanno a cuore lo sviluppo del territorio e delle bellezze della nostra Calabria.