AQUILANO E LICO. LE CAMPIONESSE MONDIALI E IL DELEGATO ALLO SPORT

 

di C.C.

 

Dopo aver conquistato lo scorso anno a Kiev (Ucraina) il titolo continentale di Kick Boxing, specialità semi-contact, per Samantha Aquilano e Luisa Lico, le due atlete della Thunder Pizzo, è arrivato anche quello mondiale. La manifestazione iridata si è svolta a Caorle (Veneto) dal 24 al 28 novembre scorso e vi hanno partecipato 80 nazioni con 1000 atleti in gara. Per Samantha è stata la prima vittoria mondiale, conquistata in finale (categoria kg 50) contro un’inglese che aveva, a sua volta, eliminato la campionessa del mondo uscente. Mentre Luisa, che ricordiamo, si era già laureata campionessa del mondo nel 1997 a Danzica (Polonia) e gareggia nella categoria 60 kg, in finale ha affrontato una giovane atleta ungherese molto tenace che ha cercato fino alla fine di privarla della seconda gioia mondiale.  Per le due campionesse d’Europa in carica, che si sono imposte su tutte le avversarie per netta superiorità tecnica, e, soprattutto, per la “Scuola Pizzitana” di kick boxing diretta dal Maestro Giorgio Lico, questi ultimi successi sono stati una vera e propria consacrazione internazionale della qualificata attività svolta da oltre 15 anni in una palestra privata di Pizzo.

Ma oltre a questi brillanti risultati, c’è come al solito, anche il rovescio della medaglia. La Thunder Pizzo infatti, non avendo, nonostante la qualificata attività che svolge da anni, il sostegno di adeguate sponsorizzazioni, come invece avviene per le società del nord Italia e per quelle di altri Paesi, è costretta a chiedere ai propri atleti grossi sacrifici anche per il trasferimento e il soggiorno presso le sedi delle competizioni. Per problemi economici poi, devono essere quasi sempre raggiunte e lasciate in treno e, spesso, nella stessa giornata delle gare sottoponendo gli atleti, dopo la fatica agonistica anche a quella supplementare dei viaggi con mezzi poco confortevoli.

A tal proposito, per la trasferta mondiale di Caorle i dirigenti della società pizzitana, forse perché delusi per le promesse di contributi mai concessi dal comune di Pizzo per precedenti viaggi, questa volta hanno pensato di chiedere la collaborazione dell’amministrazione provinciale di Vibo Valentia ma neanche questa ha risposto all’appello, perdendo una buona occasione di aiutare e sponsorizzare questa nuova impresa delle atlete pizzitane e di promuovere così, in campo internazionale l’immagine della nostra provincia.

Certo, è più economico (e senza dubbio più propagandistico) manifestare il sostegno e la soddisfazione alle nostre brave concittadine “celebrandole” con manifesti e proclami pubblici, (ma non ancora con il rimborso delle spese viaggio) come ha fatto il delegato comunale allo sport Capocasale all’indomani della vittoria mondiale, ricordandosi di occupare questo importante ruolo istituzionale solo in certe occasioni.  Come dire, alle atlete gli oneri….al paese gli onori.

Si impegni, invece, il responsabile cittadino a risolvere con i fatti i reali problemi dello sport pizzitano che necessiterebbe di ben altri interventi. Al di là delle promesse diffuse attraverso gli organi di stampa, o di quanto riuscirà a realizzare in futuro, fino ad oggi, tutto il suo impegno per lo sport (in soli due anni di gestione) si può concretamente tradurre nel triste “primato” che, le due palestre comunali (Scuola Elementare e Media) sono chiuse e impraticabili per centinaia di giovani pizzitani.

Si è ancora in tempo per “investire” nello sport realizzando ed utilizzando impianti che oggi possono ancora servire ed essere utili. Potremmo, altrimenti ritrovarci in un prossimo futuro ad avere sempre meno giovani interessati allo sport, perché distratti da altri interessi tutt’altro che formativi. E, a tal proposito, serva da monito a tutti l’appello di una giovane atleta pizzitana: “Lo sport è importante e la palestra ci serve. Lo sport serve a tutti.”

Ma questo, amministratori comunali e dirigenti scolastici di Pizzo non l’hanno mai capito.