Lavoro, occupazione, commercio.

 

 

 

La C.I.M.E.A. : riapriamola. Ora si può.

 

 

 

Da anni la C.I.M.E.A. ha chiuso i battenti. Nel massimo del suo folgore produttivo l'azienda metalmeccanica che operava all'ingresso della città subito dopo lo svincolo autostradale, dava lavoro ad oltre 70 operai e 10 impiegati. Un significativo patrimonio economico per Pizzo che venne meno quando per la fine delle commesse e il brutto andamento congiunturale,                       dell'epoca si optò per la  chiusura. Oggi sono cambiate tante cose, lo stabilimento del Pignone di Vibo Marina ha firmato contratti vantaggiosi che garantiscono lavoro sicuro per moli anni. Questa importante struttura, oltre ad assumere direttamente operai tramite la sede centrale di Firenze, distribuisce commesse alle aziende metalliche della zona del Vibonese garantendo una minima occupazione locale. Nelle piccole realtà lavorative della provincia, per tempo si è intuito che qualcosa stava cambiando nel settore e collegandosi col Pignone ci si è agganciati ad una realtà concreta. Questo giornale lancia una proposta possibile. La C.I.M.E.A. deve ritornare a vivere. Sappiamo che molti ex-addetti ( operai e impiegati ) sono utilizzati in altre attività, con la mobilità degli enti locali, che qualcuno si occupa di altro, e ci sono anche persone che ormai sono in pensione. E' evidente che l'apertura dell'azienda dovrebbe favorire l'occupazione per i giovani e per quanti vorrebbero ritornare all'interno del proprio comparto lavorativo. Lo sforzo da fare deve permettere l'apertura del capannone che ancora oggi esiste ed è collocato in un punto assai importante dell'arteria stradale locale, l'Angitola. Si potrebbe optare per una cooperativa, le attuali leggi lo consentono, che avrebbe la possibità di utilizzare la struttura esistente anche con un nome diverso. Ci sono i mezzi finanziari, se si mettono in moto tutte le competenze necessarie tra Comune, ente provinciale e Regionale, per assolvere ad un impegno che oggi appare doveroso.