La
Stazione
di
R.V.
E' rimasto il nome : Stazione,
in un quartiere dove l'appartenenza alle vecchie rotaie che hanno visto arrivi
e partenze, negli anni passati, suscita ancora molto orgoglio. I centri vitali
di questa zona sono la Chiesa, come centro di raccolta non solo spirituale, la
biglietteria della Ferrovia che ospita il circolo ricreativo e culturale del
" Corrado Alvaro ". Negli anni e' stata la voce dell'essere "
Stazionisti ". Più in la', oltre la ferrovia, sulla strada per Vibo
Marina le case popolari che ospitano diverse famiglie. Quello che ti colpisce
di questo quartiere , anche d'estate, è il silenzio. Nelle altre tane di
Pizzo, un piccolo vocino anche minimo in alcune ore della giornata è
percepibile. Alla Stazione invece c'è un aria riflessiva, di meditazione.
Probabilmente l'esiguità del numero degli abitanti (circa 280) e il vocione
del mare che spesso sbatte sugli scogli del litorale, sono motivi più che
validi. Intorno alla ferrovia si è consumata negli anni la storia di questo
quartiere che ha tentato di sfuggire non riuscendoci a quel destino che l'
Ente F.S. ha riservato a quasi tutte le stazioncine del Sud Italia : la
chiusura. Un continuo impoverimento di treni, di ferrovieri, di viaggiatori.
C'è uno stretto rapporto tra gli " Stazionisti " e il loro luogo di
nascita. Qualcuno pur abitanto fuori Pizzo, o in altre zone della città,
rientra quasi quotidianamente per rivedere vecchi amici, parenti, per
passeggiare davanti allo spiazzo della Ferrovia, nei dintorni della Chiesa,
per ricordare. In estate la
popolazione del quartiere si raddoppia e la spiaggia è frequentata anche da
famiglie che arrivano da altre città. Col passare del tempo la Stazione ha
perso dei punti qualificanti d'imprenditoria locale. La Ditta Callipo è nata
proprio da queste parti per poi trasferirsi prima sulla Statale 18 e poi da
poco tempo nella zona Industriale di Maierato. Altra azienda conosciuta La
Sardanelli del tonno, che pur mantenendo un piccolo deposito in zona, da tempo
opera fuori Pizzo. E' evidente la voglia di matenere questa vita di quartiere
degna e decorosa anche attraverso attività d'impegno, di tempo libero, dello
stare insieme. Opera nella Chiesa del quartiere Don Giuseppe La Bella nativo
di Vibo che divide il proprio impegno tra la Marina
e la parrocchia della Stazione. All'interno delle strutture
chiesistiche è un gruppo
musicale, "Fratelli in Libertà " , la voce che accompagna i riti e
le liturgie della domenica e delle ricorrenze.
I problemi del Quartiere
Piu' volte sottolineati da
continue petizioni e dall'impegno degli iscritti del Circolo C. Alvaro, i
problemi della Stazione col tempo si sono incancreniti. Questo quartiere si
sente abbandonato dalle istituzioni. Le ringhiere sul piazzale sono ormai
cadenti. L'illuminazione pubblica a
tratti è insufficiente. Alcune zone , le meno popolate , sono sporche e piene
d'erbacce. E' mancata una seria programmazione d'intervento per riportare i
frangi-flutti, e il litorale mostra i segni del degrado. La strada che porta
alla vicina Vibo Marina e' assai pericolosa e i limiti di velocità restano
lettera morta. Negli ultimi dieci anni sono morti cinque persone. Un maggiore
controllo, destinando un vigile nella zona delle case popolari, potrebbe dare
un segnale di presenza istituzionale.
Il
futuro della Stazione
Questo giornale è abituato
non solo ad indicare le problematiche ma prospetta anche delle possibili
soluzioni. Questo quartiere negli anni ha perso la propria centralità, legata
essenzialmente alla ferrovia e alla stretta correlazione, anche culturale con
il mondo delle rotaie. Ma il futuro economico dell F.S. prevede soprattutto
tagli, almeno nei cosidetti comporti periferici. Noi crediamo che la Stazione
debba sperare in un rifacimento di tutta la zona scogliera-arenile a partire
dalle cosidette Tavole in poi a scendere verso il ponte di ferro. La
salvaguardia del litorale con interventi strutturali fatti nel rispetto
dell'ambiente e aumentando con insenature artificiali la possibilità d'a
ttacco di piccole imbarcazioni aprirebbe nuove prospettive abitative ed
economiche. La Marina, per esempio, pur con problemi e un lungomare degradato
e bisognevole d'interventi raccoglie, almeno durante il fine settimana, molti
cittadini che dai paesi vicini si riservano nei suoi locali. In breve
prospettiamo un futuro che attinga dal mare e alle sue bellezze motivi di
fondata speranza. Con una riqualificazione del territorio
che le leggi europee, statali, regionali e provincilai hanno da tempo
nel loro arco. Ci vuole un impegno politico-amministrativo per promuovere
progetti ed arrivare alle risorse che ci sono e sono anche sostanziose.
Parola de " I Pizzitani " .