<<L'autunno anche dalle nostre parti è bello. Perché
vuol dire che finalmente ogni mattina ci si confronta con giorni più freschi
dopo la snervante calura estiva, perché arrivano le prime piogge, perché
finalmente si torna per i boschi a raccogliere i funghi. Raccolgo
funghi da molti anni ormai, e con il passare del tempo ho imparato a
riconoscerne diverse specie. Proprio il tempo mi ha insegnato il buon senso, e
con esso ho imparato che massima deve essere la prudenza quando si ha a che fare
con i funghi. Non trasformiamo quindi il "tempo di
funghi" in tempo di guai. Le
specie mangerecce di
funghi in Europa sono la maggioranza, mentre quelle tossiche sono solo una
minoranza (1%). La distinzione tra funghi tossici e
funghi mangerecci presuppone la perfetta conoscenza dei caratteri botanici di
ogni singola specie, soprattutto di quelle velenose.
La reale incidenza delle intossicazioni da funghi non è nota. I
dati disponibili si riferiscono di solito ai casi più gravi, cioè quelli che
richiedono necessariamente un intervento medico, mentre sfuggono le
intossicazioni lievi perché autolimitantesi e/o perché "curate" a
domicilio. I dati certi sono così ricavati dai pazienti ospedalizzati. Da tali
dati si evince che la fascia di età più colpita è quella che va dai 16 ai 30
anni e che sono ugualmente colpiti entrambi i sessi. E'
importante sapere che :
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Alcuni funghi contengono tossine
termolabili (cioè che vengono distrutte dal calore) e pertanto, anche se
non mortali, sono in grado di esercitare tossicità se consumati crudi
(molti funghi sono più buoni crudi che cotti). Altri funghi contengono
tossine solubili in acqua che possono essere eliminate sbollentandoli ed
eliminando l'acqua di cottura.
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I funghi mangerecci mal conservati con il
passare del tempo sviluppano tossine nocive. Tali tossine si formano
lentamente e la loro concentrazione è direttamente proporzionale al tempo
trascorso dalla raccolta.
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Alcuni funghi, anche se mangerecci,
possono esercitare effetti tossici perché infestati da parassiti
(specialmente vermi). Uno dei segni di tale infestazione si può cogliere
osservando la superficie di taglio del fungo ; essa appare cosparsa da
numerosi e rotondeggianti forellini. Il fatto che un fungo sia infestato dai
vermi non indica che esso non sia velenoso per l'uomo ; indica soltanto
che non lo è per i parassiti. Alcune volte alcuni funghi mangerecci sono
responsabili di tossicità gastrointestinale per la presenza di parassiti
che non sono facilmente osservabili ad occhio nudo e che pertanto possono
sfuggire ad un esame superficiale soprattutto da parte di persone poco
esperte.
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Non esistono mezzi empirici in grado di
riconoscere l'eventuale tossicità di un fungo. I funghi più pericolosi e
mortali sono quelli che danno sintomi tardivamente e quindi le prove di
tossicità sugli animali domestici (gatto, cane), oltre che di cattivo
gusto, non sono attendibili e possono avere conseguenze fatali. Anche i
saggi di tossicità che attingono alla tradizione popolare sono privi di
qualsiasi validità (cambiamento di colore della superficie di taglio del
fungo, annerimento dei metalli, del prezzemolo o dell'aglio messi a contatto
con i funghi in cottura). L'unico criterio certo è costituito dalla
tipizzazione del fungo da un esperto micologo.
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Quando si sospetta un avvelenamento da
funghi bisogna recarsi subito in ospedale ed è necessario sapere :
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Provenienza dei funghi (raccolta da parte
di dilettanti, luogo di raccolta, dal commercio, luogo di acquisto....).
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Quando sono stati mangiati i funghi.
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Quanto tempo è trascorso tra il consumo
dei funghi e la comparsa dei primi sintomi.
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Quante persone hanno mangiato i funghi e
quanti di essi hanno lamentato disturbi (contattare tutti i commensali).
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Disponibilità di residui cotti o crudi
dei funghi consumati perché possano essere sottoposti all'esame di un
esperto micologo.
Spero che queste poche notizie
siano utili a qualcuno... >>.
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