www.pizzocalabro.it di Giuseppe Pagnotta ORLANDO ACCETTA SCRITTORE, POETA E GIORNALISTA
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Mimmo Saverio RomeiUn grande amicodi Orlando Accetta Il 23 Giugno 1990, il carissimo amico Mimmo Saverio Romei (Suveri), validissimo collaboratore di varie riviste culturali e di quotidiani, scrittore, giornalista, poeta, critico d'arte, ha lasciato la dimora terrena per raggiungere lo «Spirito Immenso» a cui tanto anelava. Sono trascorsi ormai quasi 18 anni e pochi di lui ne hanno memoria. Eppure egli onoro la sua amata Città, mai dimenticandola, ritornandovi spesso, finchè fu in vita. Mimmo Saverio Romei mi è stato affettuoso e sincero amico e mi ha dato tanto in sentimenti, in consigli, in suggerimenti, in sorrisi, in bontà, in solidarietà, mi ha dato molto in cultura, mi ha tesa la sua mano quando ne ho avuto bisogno in particolari momenti di sconforto, non ultimo durante la malattia di mia madre, mi ha gratificato con la sua calda e sincera amicizia e comprensione, me lo sono visto sempre presente, anche se era fisicamente lontano. Non mi ha mai chiesto nulla in cambio, ed io ho cercato di rispondere a tutte le sue gratuite offerte come meglio ho potuto e saputo fare, con la speranza di non essere stato di meno nei suoi confronti. Mimmo Saverio Romei lo ricordo come persona cordiale e disponibilissima, sempre pronta al dialogo, dalla penna facile e dalla parola altrettanto facile, accattivante, sincera, colta. Mi piace ricordarlo come persona squisita, per come mi si presentava in quei rari momenti in cui egli «trasvolava» a Pizzo, da Maratea, dove oramai da parecchi anni si era stabilito con la sua famiglia. Veniva per un'ora, per due ore, per vedere la sua cara mamma, il suo unico fratello, Osvaldo, i suoi amici. Lo ricordo per la sua simpatia, per la sua spontaneità, per il modo di fare privo di formalismo, nonostante la sua discendenza blasonata. Mi confondeva, invece, con la sua cultura, non certamente con la sua «baronia» o «baronato»: cultura che non era poca, e non era improvvisata. Mimmo Saverio Romei ha dato in silenzio, in modo riservato, senza andare alla ricerca degli applausi, che riteneva inutili ed insignificanti. Si è costruita una “posizione culturale” con grande impegno e sacrificio, facendosi conoscere in Calabria, ma anche fuori. Si è reso promotore di varie e valide iniziative culturali, di convegni, di premi di poesie e di pittura, sempre con estrema modestia e con altrettanta competenza, serietà, onestà. Non è stato mai un pennivendolo, non si è mai fatto ricattare o condizionare, ha scritto ed ha fatto quello che sentiva di scrivere e di fare, in piena libertà ed autonomia di giudizio. Ed ha fatto ed ha scritto parecchio! Poesie, articoli di varia cultura, saggi, servizi giornalistici. Molte poesie le ha scritte durante le tribolazioni patite presso l'Ospedale di Potenza, dove era ricoverato per essere sottoposto ad un difficilissimo e delicatissimo intervento a cuore aperto. Si, il caro “Suveri” soffriva di cuore, quel cuore generoso che tanti affetti ha donato, che tanto ha sofferto, per la sua famiglia, per i suoi amici, per la cultura, per la sua adorata Pizzo, per la sua fede. Ecco, ritengo che questi sono i punti cardini su cui si fondava la vita di Mimmo Saverio Romei: la cultura, la famiglia, la sua Pizzo, la fede. Grande era la sua fede e sincera. Una fede matura, gigante, adulta, non una fede importata, inculcata, una fede per tradizione, ma la sua era una fede conquistata giorno dopo giorno e che andava sempre più affinandosi, che lo elevava ogni giorno di più, aiutato dalla enorme devozione che aveva per Padre Pio da Pietrelcina. Oh!, quante volte mi ha pregato di andare con lui, ai ritiri spirituali. La sua è stata una vita interamente dedicata al bene, agli altri, è stato un uomo che ha creduto nella solidarietà, che ha saputo andare dove c'era la “povertà”. C'era dentro di lui il senso di Dio ed il senso dell'uomo. Ogni uomo, per lui, era una storia da raccontare, una piccola storia, e le varie storie, tra di loro indissolubilmente legate, rappresentavano la grande storia dell'umanità, passata, presente e futura, quale maestra di vita. La sua azione, di qualunque natura, era sempre tesa all'elevazione spirituale e culturale, sua e della società civile in cui attivamente operava, nonostante le contraddizioni ed i limiti che come uomo poteva anche avere. Fu un uomo mite, ma fermo e deciso. Chiudo riportando una delle tante poesie che Mimmo Saverio Romei ebbe a scrivere durante la sua permanenza a Potenza, e che, senz'altro, può rappresentare il suo testamento spirituale e di fede, tenendo conto delle circostanze in cui fu concepita: Spirito immenso Quando mi vedrai triste, pensa all'attesa dell'amore. Mi sentirai invocare il Tuo nome come fiaccola ardente di vita. Noterai in me lo slancio veramente sentito verso il bene. Allora, la ricerca della completezza umana, sarà più che mai vicina. Si accosterà, ossia, alla volontà di penetrare nel profondo del cuore. Quando poi mi vedrai piangere, non potrai non pensare alla grandezza del creato. Con commozione infinita attraverso i campi della purezza dell'anima. Al di sopra della vastità dello spazio che separa l'idea dell'energia terrena. Quando, infine, mi vedrai sorridere, sarà giunto l'attimo della felicità. Nel contesto della trasparenza divina, accanto al pensiero della Tua somma perfezione. Perché l'esistenza è nulla se spoglia della componente visibile. Essenziale per sorreggere il valore dei significati caratterizzante l'indole. Soltanto così sarà possibile manifestare il credo nei confronti del Tuo Spirito Immenso.
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