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ORLANDO ACCETTA

SCRITTORE, POETA E GIORNALISTA

 



 

 

La Calabria degli sprechi

Costone della “Seggiòla”

A Pizzo un intervento di 15 milioni di lire non finito

Il progetto, regolarmente finanziato, risale al 1997 Sindaco era l’udiccino Francescantonio Stillitani

di Orlando Accetta

La lunga cronistoria dell’ennesima incompiuta

Il sindaco uscente Francescantonio Stillitani, presentando ufficialmente la lista di centrodestra nel corso della campagna elettorale per il rinnovo dell’amministrazione comunale di Pizzo del 16 novembre 1997, elencò anche il programma.

Fu proprio in quell’occasione che parlò di un grosso progetto di risanamento che avrebbe interessato il tratto Marina-Seggiòla, per un finanziamento previsto di 15 miliardi lire, da utilizzarsi per costruire un lungomare largo 50 metri destinato a diventare un importante punto di ritrovo e di passeggio, collegato con il rione Carmine, dapprima con una gradinata e poi con un ascensore, il secondo dopo quello della Marina, rimasto anch’esso sulla carta. Buona parte di quei soldi furono spesi, ma di quel risanamento non se ne fece nulla, e a tutt’oggi si assiste a un degrado totale, tanto che la zona nel frattempo è divenuta una vera e propria discarica abusiva.

Le elezioni amministrative furono poi vinte dalla lista di centro destra guidata da Stillitani, riconfermato per un’altra legislatura, ma da quel giorno nulla più si seppe relativamente alla sistemazione del costone Seggiòla, al punto che i problemi irrisolti rimasero tali e ci fu anche qualcuno, sfiduciato e deluso dalle promesse non mantenute, che auspicò la fine prematura dell'amministrazione. I cittadini, da allora, incominciarono pure a porsi l’interrogativo sul tanto sbandierato finanziamento di 15 miliardi di lire e sulla sua fine.

All’inizio del 1999, il sindaco Stillitani, con evidente riferimento alle lamentele provenienti da più parti e alle sollecitazioni delle opposizioni di centro sinistra, comunicò che la sua amministrazione aveva già consegnato i lavori per il consolidamento del rione "Carmine", che dovevano essere eseguiti da alcune imprese riunite in associazione temporanea, in base ad un progetto dell'ingegnere capo del Genio Civile di Catanzaro, Carlo Serrao.

Le sollecitazioni dell’opposizione di centro sinistra

Le sollecitazioni dell’opposizione di centro sinistra proseguirono sia nei consigli comunali e sia attraverso interventi sulla stampa. A tale proposito si ricorda la segnalazione appassionata che fece Carmine Cavallaro, segretario del movimento "Alternativa”, che, nel sottolineare alcuni problemi della Città, accennò anche alla sistemazione del lungomare Stazione-Marina-Seggiola.

Mentre Enrico Durante, allora esponente del Pds, presentò una serie di interrogazioni al sindaco, tra cui la sistemazione della Marina e del famoso costone della Seggiòla: «Sull'indegno stato di degrado in cui versa la Marina, ritengo di massima importanza che l'amministrazione comunale si avvalga di un supporto di indagini scientifiche, e invitò gli amministratori a farsi parte attiva e diligente nei confronti della regione Calabria, per arrivare, nel più breve tempo possibile, alla definizione dell'indagine meteo-marina già avviata. Per lo stesso motivo ritengo utile acquisire e fare tesoro dei risultati dei saggi eseguiti dalla regione sul finire del 1999 e inizio 2000, chiedendo copia degli elaborati. Inoltre, giacché, alla prima società che ha avviato i lavori di consolidamento del costone roccioso che va dalla Seggiola alla Marina, ne è subentrata una nuova, invito l'amministrazione comunale per fare in modo che i lavori di sfondamento della parte sottomarina siano eseguiti con priorità e tempestività».

All’amministrazione di centro destra guidata dal sindaco Francescantonio Stillitani, subentrò quella di centro sinistra con a capo il sindaco Franco Falcone, che vinse le elezioni del 26 e 27 maggio 2002.

A proposito di alcune polemiche sorte riguardo allo stato dei lavori di consolidamento della rupe a ridosso dell’abitato di Pizzo, in località “Seggiòla”, il sindaco Franco Falcone e l’assessore ai lavori pubblici Giusy Federico fornirono alcuni chiarimenti per rettificare alcune voci poco informate della questione. Fu precisato che l'Ufficio del genio civile di Catanzaro, negli anni 80 predispose un progetto esecutivo finanziato dal Cipe il 18/12/1996. Il progetto principale fu in seguito aggiornato con decreto dell'assessore ai LLPP della Regione Calabria n. 3225 del 4/03/1998, previo parere del Coter risalente al 26/01/1998. Questi i principali interventi allora previsti: consolidamento della rupe sottostante il rione Carmine, zona Seggiòla e Faraglione, consolidamento del costone San Francesco, prolungamento del molo “Pizzapundi”. Quindi, a seguito di gara d'appalto con l'aggiudicazione con un ribasso del 37,505%, le economie furono incamerate dal ministero dei LLPP. Poi, furono disposte diverse varianti nel corso degli anni a seguito degli eventi alluvionali del mese di settembre 2000 e del maggio 2001, che modificarono il progetto principale.

«Appare chiaro dalla ricostruzione amministrativa – scrissero Falcone e Federico - che il comune di Pizzo non ha mai approvato alcun progetto e pertanto l'amministrazione Falcone ha ereditato un'opera la cui esecuzione è stata fissata da atti amministrativi antecedenti al suo insediamento».

La prima sospensione

Va precisato, però, che la prima sospensione avvenne nel 1998 e nel mese di novembre dello stesso anno ci fu una lettera della soprintendenza per i beni ambientali architettonici artistici e storici di Cosenza, a firma del soprintendente reggente Giorgio Ceraudo, che dispose alcuni vincoli: «Non venga realizzato il betoncino colorato con sottostante rete elettrosaldata a protezione della rupe, ma sia realizzato un tipo di consolidamento con chiodi a scomparsa; gli alloggiamenti per le chiodature dovranno essere rivestiti con tasselli di roccia; il muretto alla base della parete sia realizzato con altezze che garantiscono l'incolumità pubblica ma che tengano conto anche dell'impatto ambientale. Lo stesso dovrà essere realizzato con un rivestimento in pietra locale, avendo l'accortezza di usare uno spessore adeguato e tipologia di vera e propria muratura tradizionale; le pavimentazioni e i rivestimenti previsti in lastre di porfido dovranno essere realizzati con materiali locali o acciottolato; il riassetto della scogliera previsto in cubi di calcestruzzo dovrà essere realizzato, nella parte sommitale ed esterna alla superficie marina, con massi naturali. Il prolungamento del molo, previsto con panchine in cemento armato prefabbricato dovrà essere coperto e circondato con massi naturali per rendere il tutto il più naturale possibile; il ripristino della gradinata esistente nel corpo della rupe dovrà essere concordato preventivamente con quest’ufficio; dovranno essere ripristinate le vecchie vasche naturali e la grotta azzurra; tutte le campionature di cui sopra dovranno essere sottoposte a quest’ufficio per il parere di competenza».

Nel mese di gennaio 2001, il consigliere comunale Enrico Durante, allora diessino, in un consiglio comunale, essendo nel frattempo subentrata alla vecchia società di costruzione una nuova, invitò l'amministrazione comunale guidata da Stillitani a fornire notizie certe, suggerendo anche che i lavori di sfondamento della parte sottomarina fossero eseguiti con priorità, ma alla fine di agosto 2001, a pochi mesi dallo scadere della seconda amministrazione Stillitani, ancora a nulla di decisivo si assistette, nonostante che i lavori si sarebbero dovuti concludere entro il 6 agosto 2000.

Tutto è fermo nonostante le promesse del sindaco Fernando Nicotra

Oggi ancora è tutto fermo: si sconoscono i motivi e si sconoscono i responsabili di questo ulteriore spreco di tanti soldi, nella più totale assenza ed incuria degli organi che, invece, avrebbero dovuto controllare, intervenire e punire.

Nel frattempo, la lista guidata dall’attuale sindaco Fernando Nicotra, alle elezioni comunali dell’anno scorso scelse ancora una volta come uno dei suoi cavalli di battaglia la sistemazione definitiva del costone della Seggiòla, accusando la vecchia amministrazione di non aver dato corso al progetto intrapreso nell’autunno del 1997 dall’allora sindaco Stillitani.

Questi i lavori che dovevano essere eseguiti

Lavori finalizzati a sistemare definitivamente, oltre al pericolante costone, anche tutto il lungomare che congiunge la "Marina" alla "Seggiola", che ancora oggi appare in uno stato davvero pietoso, caratterizzato da accumuli d’immondizie, pietrisco e vario materiale di risulta.

Era finanche prevista la sistemazione della piccola insenatura della "Seggiola", la riapertura della "Grotta azzurra", la sistemazione dell’area interessata a banchina e approdo, con una pavimentazione lunga 300 metri e profonda 50. A detta di Stillitani il compimento dei lavori era previsto in 18 mesi, con termine ultimo fissato al 6 agosto del 2000. Il sindaco di allora, inoltre, non nascose la sua soddisfazione, anche nella prospettiva che queste opere fossero collegate col centro storico per mezzo di un ascensore, così realizzando un sistema Piazza-Marina-Seggiola.

Lo scopo dichiarato fu quello di consentire ai turisti di fruire di uno dei più bei posti della Calabria. Il passo finale, poi, sarebbe stato la sistemazione definitiva della strada che da Piazza della Repubblica arriva alla "Seggiola". Fino ad oggi si è assistito soltanto a tante promesse, ma a pochi fatti.

 

 

 

 

 

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 Giuseppe Pagnotta

 

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