www.pizzocalabro.it di Giuseppe Pagnotta ORLANDO ACCETTA SCRITTORE, POETA E GIORNALISTA
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Concorso di poesia in lingua italiana e dialettoIl militese Lino Bulzomì e il napitino Giuseppe Durante sono i vincitoriL’evento culturale organizzato dall’Anteasdi Orlando Accetta A latere dell’ottavo congresso provinciale della Fnp-Cisl di Vibo Valentia, si è pure svolta la cerimonia di premiazione del primo concorso di poesia organizzato dall’Anteas (Associazione Nazionale Terza Età Attiva per la Solidarietà), “Poesia, Passione Mia”, per dare un contributo alla cultura ed alla valorizzazione del dialetto. Presidente è Pino Faragò. Quattordici sono stati i poeti partecipanti nelle due sezioni in cui è stato diviso il concorso: poesia in lingua e poesia dialettale. Per la poesia in lingua italiana vincitore assoluto è stato Giuseppe Durante, napitino, con la composizione “Verità e vita”, mentre il secondo e terzo posto sono stati conquistati, rispettivamente, da Francesco Giordano (“Ode alla bottiglia”) e Maria Giulia Imeneo (“Vento”).
Il tavolo dei relatori
La plaltea
Al Centro: la premiazione di Giuseppe Durante Per la sezione in dialetto calabrese il primo premio è stato appannaggio di Lino Bulzomì (‘U tempu”), al secondo e terso posto, invece, si sono classificati Pasquale Staropoli (“A li primi emigranti”) e Mario Roperto (‘A Sanità”). Tutti i primi tre classificati hanno letto le loro composizioni, cui è seguita la lettura di altri poeti presenti, tra cui Mimmo Vaianella, accompagnato da Michele Putrino, suo amico fin dall’infanzia.
A sinistra: la premiazione di Lino Bulzomì Nell’occasione della manifestazione culturale, Carmine Varriale ha voluto ricordare con emozione e commozione il grande artista napitino David Donato, morto giorno 20 gennaio scorso.
Carmine Varriale ricorda David Donato «Il mio vuole essere un doveroso atto di stima nei confronti di un grande letterato che non dobbiamo dimenticare, David Donato, morto giorno 20 del mese scorso a Pizzo, città che egli ha sempre amato, ed al quale mi legava una profonda amicizia. Lo ricordo quale sindacalista della Cisl di vecchia data, che allora si chiamava Sindacato Italiano Lavoratori Postelegrafonici, prima a Vercelli e poi a Vibo, sempre lottando per il progresso dei lavoratori e il miglioramento dei servizi. La sua personalità è stata sempre caratterizzata da una forte cultura, quale poeta, scrittore, giornalista, oratore forbito, che ha dato prestigio alla sigla Cisl a livello provinciale e nazionale. Le sue molte pubblicazioni sono state sempre apprezzate, ma soprattutto valorizzate da uomini di grande cultura, come Sharo Gambino, anch’egli scomparso, il quale, nella presentazione di un libro, così ha scritto: David è innamorato della sua Pizzo, che per le sue bellezze naturali, per l’incanto del suo mare e per la dovizia di affetto che ha dato al nostro poeta, è nel cuore dell’artista. E questi ricambia con generosità e con devozione filiale. “Pizzicèju mio” è, appunto, la poetica dimostrazione di tanto amore, è il canto, è la serenata che Donato intona pizzicando le corde del sentimento. E come un innamorato esalta le bellezze dell’amata, allo stesso modo il poeta magnifica il paese del cuore».
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