Angelo
Savelli
(Fonte:
http://www.artepass.org/SAVELLIbook.pdf.)
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BIOGRAFIA
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30 ottobre 1911 |
Angelo
Savelli nasce a Pizzo Calabro (Catanzaro), Il 30
ottobre del 1911 Fin da bambino Savelli si avvicina all'arte, grazie allo zio
pittore, Alfonso Barone. Finito il liceo si iscrive all'Accademia delle belle
Arti e nel 1936 ne consegue il diploma. |
1930 |
Nel 1930 dopo aver frequentato gli studi
classici a Vibo Valentia, il padre farmacista Giorgio Savelli lo induce ad
approfondire le sue qualità artistiche e si trasferisce a Roma e frequenta il
liceo artistico dove conosce il suo amico e compagno di
scuola Ferruccio Ferrazzi. In questo periodo Savelli è ospite del Ministro della
Casa Reale dei Savoia, Lucifero Falcone, amico del padre. |
1935 |
Nel 1935 riceve il
premio "Mattia Preti" e successivamente il
premio"Balestra" per il concorso indetto dalla
Accademia di San Luca di
Roma.
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1936 |
Nel 1936 consegue il diploma dell'accademia di
Belle Arti. Affresca la cappella della Villa Boimond a Sora e viene premiato
all'Esposizione Regionale Calabrese.
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1940 |
Nel 1940 si stabilisce nello studio
di Via Margutta 49, la strada in cui c'era la più
alta concentrazione di artisti; Guttuso, Franchina,
Jarema, Fazzini, Severini e tanti altri. Savelli si dedica all'insegnamento,
cosa che non gli impedisce di svolgere una vivace
attività artistica.Viene premiato alla Mostra Regionale del Lazio.Nel 1941 Gli
viene aggiudicato uno dei quattro premi aggiunti di
lire 2.500 al III Premio Bergamo. |
1942 |
Nel 1942 Riceve uno
dei quattro premi aggiunti di lire 5.000 al IV
Premio Bergamo. Legge il suo primo libro
di filosofia Yoga, che gli apre una strada che da
allora ha sempre seguito. |
1943 |
Nel 1943 viene richiamato alle armi e dopo la
traumatica esperienza della guerra torna a Roma ed entra a far parte della
cerchia "Futuristica". Nello stesso anno, prende parte "all' Art Club"
Associazione Artistica Internazionale Indipendente, di
cui fanno parte Jarema, Severini, Fazzini, Guzzi, Montanarini e Tamburi e
successivamente ne faranno parte Dorazio, Mafai, Corpora, Perilli, Consagra e
Turcato. Nello stesso periodo conosce e diventa uno dei più cari amici
di Alberto Burri che era all'inizio della sua
carriera; Savelli, a differenza degli altri, era il più disponibile con i
giovani artisti, il più aperto. |
1946 - 47 |
Del 1946-1947 i primi lavori
di Savelli in cui le opere vengono realizzate con l'apparire
di chiazze bianche, astratto-figurative. In varie
crocifissioni il Cristo e la Maddalena appaiono dipinti di
bianco. E' questo il periodo in cui Savelli sente l'esigenza
di provare nuove emozioni. la Scuola Romana è ormai
per lui limitativa, invece il Futurismo e le sperimentazioni
di Prampolini lo spronano a cercare nuove tecniche
da seguire. |
1947 |
Nel 1947 soggiorna per alcuni mesi a Venezia. Riceve il
premio "Colli Euganei" ad Abano. |
1948 |
Nel 1948 ottiene
una borsa di studio della durata
di un mese, a Parigi; Savelli prolunga la sua
permanenza ad un anno. Questo viaggio lo mette in crisi e lo proietta in una
dimensione più dilatata ed internazionale dell'arte. Dichiarerà: "Mi resi
conto che dovevo liberarmi della mia divina tradizione italiana". In questo
periodo realizza molti disegni in china e acquerello. |
1949 |
Nel 1949 torna a Roma e trova
molte difficoltà a far accettare agli amici il suo nuovo orientamento. Negli
anni romani era espressionista, ma quando rientrò da Parigi aveva una visione
dell'arte moderna che nessuno dei suoi coetanei a Roma era in grado
di comprendere, non avevano capito l'arte astratta
tranne Corpora, Turcato e Santommaso. Al Caffè Rosati, punto d'incontro del
mondo dell'arte, conosce un giovanissimo Federico Fellini che rimaneva per ore a
osservare gli artisti e gli intellettuali e ne studiava tutti i movimenti. Nello
stesso anno sempre a Roma, incontra Theodoros Stamos. |
1950 |
Nel 1950 Con le due opere
"Oltre l'inquieto" iniziano le prime opere astratte. Partecipa alla XXV Biennale
di Venezia. |
1953 |
Nel 1953 sposa la giornalista Elisabeth
Fischer e pur essendo già un'artista affermato, sente la necessità e trova il
coraggio, grazie al suo senso innato di libertà,
di lasciare l'Italia, per trasferirsi
definitivamente in America, a New York; in una città difficile, ma v i t a l e ,
c o m p e t i t i v a m a internazionale. Savelli conosce subito gli artisti che
contano; Friz Glarner, Marcel Duchamp, Hans Richeter. Era stimato da tutti i
grandi dell'astratto, diventati poi grandi amici, da Robert Motherwell a Ad
Reinhardt e Barnett Newman che lo adorava. Frequenta L'Art Club della decima
strada e gli artisti della New York School, dove incontra Philip Pavia e Jack
Tworkov che gli cede il suo studio tra la 10° strada e la 4° Avenue.
Di fronte al suo studio ci sono quelli
di Franz Kline, W i l h e l m D e k o o n i n g . S
a v e l l i , nonostante sia entrato a far parte del grande giro, non ama
riconoscersi in un unico gruppo, in un'unica galleria, non frequenta mercanti
d'arte per assicurarsi la vendita delle sue opere, non accetta compromessi;
Savelli è semplicemente un uomo libero ed è amato per la sua umanità e per la
delicatezza, la poesia e l'innocenza con cui si esprime. Lo stesso anno Angelo
incontra l'artista Will Barnet; più di un'amicizia,
diventano fratelli veri. |
1954 |
Nel 1954 realizza l'opera "Oval Skin"Nel 1955 inizia una
serie di serigrafie e di
collage che realizza al Chelsea Workshop.Nel 1956 produce "Bianco su bianco" una
serigrafia monocromatica e realizza il suo primo quadro totalmente bianco. |
1957 |
Nel
1957 la prima mostra di Savelli a New York.Nel 1958
si è tenuta una sua personale alla Galleria "Leo Castelli" che rappresentò
l'inizio del periodo più importante della sua carriera americana. Nello stesso
anno viene premiato al concorso internazionale di
Disegno industriale "Battistoni". |
1959 |
Nel 1959 Savelli si avvicina al bianco con
delle stampe in rilievo cambia i materiali, scarta i colori, modifica le forma
delle opere, usa la pittura bianca alla spatola e
successivamente corde, gessi e utilizza stoffe leggerissime, trasparenti, veli,
tulle e innalza il bianco come unico colore perchè puro, luminoso e assoluto.
Savelli elabora un'arte monocromatica , prende le distanze dalla violenza
espressiva della "action painting" e della pittura "di
gesto" e realizza opere di estrema rarefazione e
pulizia formale, costruite sulla necessità interiore di
raggiungere la semplicità. Secondo i critici la sua è una creazione
di immagini libere da ogni riferimento figurativo e
che aspirano a raggiungere l'essenzialità delle cose. |
1960 |
Nel 1960 a Philadelphia, il
Direttore della "University of Pennsylvania", G.Homes Perkins insieme a Louis
Kahn, architetto di fama internazionale, decisero
di rimodernizzare la scuola chiamando ad insegnare
Aldo Giurgola, un bravissimo architetto italiano che invitò Angelo Savelli e
Piero Dorazio, a riorganizzare il programma e gli studi per il Dipartimento
delle Belle Arti, pittura, scultura e grafica;
accetta l'invito e lascia l'incarico di Direttore
della scuola d'arte americana di Positano e si
trasferisce in Pennsylvania.Savelli, era quello che dirigeva tutte le attività
ed era per i ragazzi il personaggio più carismatico, dava loro un autentico
aiuto per l'orientamento; era un grande conoscitore della tecnica, della
pittura e del disegno, le sue grandi capacità come
maestro erano note a tutti i giovani artisti americani. In poco tempo diventa la
migliore scuola d'Arte d'America. Durante questo periodo Savelli soffriva
di gravi disturbi fisici che r i u s c ì a r i s o l
v e r e g r a z i e all'approfondimento della filosofia Zen. Praticava
giornalmente gli esercizi e la m e d i t a z i o n e y o g a , c a m b i ò
l'alimentazione e dormiva per terra, su un Futon, e i disturbi cessarono. E'
grazie a questa disciplina che non smise mai di
praticare, che riuscì a superare esperienze molto dolorose. Tra Savelli, Louis
Kahn e Aldo Giurgola nasce una profonda e grande amicizia, durata tutta la
vita.Savelli abiterà per 10 anni a Springtown, senza lasciare lo studio
di New York.Nel 1961 riceve il
premio Lissone. |
1962 |
Nel 1962 crea i primi lavori utilizzando la corda e
realizza undici opere itografiche a rilievo, bianco su bianco, presentate da
Giulio Carlo Argan (Grattacielo, Milano 1962).Nel 1963 viene pubblicato il libro
"Ten poems by ten American poets" con litografie di
Savelli (Romero, Roma 1963).Nel 1964 ottiene il Gran Premio
della Grafica alla XXXIII Biennale di Venezia per i
ventisette rilievi bianco su bianco. |
1965 - 70 |
Tra il 1965 e il 1970 crea nel suo studio al
186 di Bowery street, New York, la prima sala per la
meditazione che chiama "Paradise".Nel 1966 insegna alla Columbia University of
New York.Nel 1969-70 realizza i progetti; "Paridise II" alla Corcoran Gallery of
Art di Washington e "Dante's Inferno" alla Peale
Galleries of Pennsylvania Academy of Fine Arts di
iladelphia.Nel 1971 realizza il progetto "Illumine one" che espone nel '72 alla
mostra personale all'Everson Museum di Syracuse, New
York di cui la presentazione del catalogo viene
presentata da Louis Kahn. |
1973 |
Nel 1973 viene installata la scultura "Empedocles"al
Lincon Center Di Syracuse, N.Y. |
1975 |
Nel 1975 insegna, per
la durata di due anni, come Visiting Artist alla
State University of Pennsylvania e realizza l'opera "Wall to Wall" che espone
alla mostra alla Pennsylvania State UniversityNel 1976 crea le prime tele senza
telaio applicate direttamente al muro. Dipinge la serie di
tele "On the quantity of the surface". |
1977 |
Nel 1977 realizza una serie
di quaranta stampe bianco su bianco. Accetta il
posto di visiting professor all'Università del Texas
ad Arlington dove trascorre per quattro anni, i semestri invernali.Nel 1978
realizza l'installazione a "Tree with 84 tree trunks" e la espone alla Mux
Hutchinson Gallery, New York. |
1980 |
Nel 1980 riceve dal Guggenheim Museum
di New York, "la Guggenheim Fellowship" che gli
permette di vivere in Europa e
di organizzare mostre personali a Milano, Zurigo e Roma.Nel 1981 realizza
la scultura "Aglaophon" che viene installata presso l' Aubodon Art Center, New
York. |
1982 |
Nel 1982 dopo un lungo e sofferto periodo di
depressione, muore tragicamente sua moglie Elisabeth Fischer. Il male oscuro
di Elisabeth per molti anni ha influito
negativamente sulla vita artistica di Savelli. La
sua drammatica scomparsa è per lui un colpo durissimo e riesce a riprendersi
solo dopo un lungo periodo vissuto in totale solitudine. Il comune
di Pizzo Calabro gli
dona una medaglia d'oro per i meriti artistici. Viene pubblicato "Angelo Savelli,
Opera grafica 1932-1981" di Giuseppe Appella, edito
da Scheiwiller. |
1983 |
Nel 1983 Viene premiato"all'American Accademy of Arts and Letters" |
1984 |
Nel
1984 Il PAC - Civico Padiglione d'Arte Contemporanea di
Milano realizza una mostra personale.Nel 1984 realizza un'opera straordinaria
che dedica alla moglie "Glory of a broken wing, a Elisabeth Fisher" che si
sviluppa su una lunghezza di cm 1650.Nel 1986 viene
pubblicato "libro bianco" con incisioni di Savelli e
poesie di Lucini, edizioni Scheiwiller. |
1988 |
Nel 1988
cambia studio che poi sarà l'ultimo e si trasferisce al 257, Water Street al Sea
Port, Pier 17, a pochi metri dalla riva del fiume; una palazzina in mattoni
rossi, la seconda costruzione più antica di New
York. Dal grande terrazzo si può quasi toccare il ponte di
Brooklyn. Savelli amava questa zona e trascorre molto del suo tempo al "Paris
Caffè"; di giorno punto d'incontro dei giovani
di Wall Street e di
notte rifugio del popolo del mercato del pesce; tutti lo conoscono e lo amano.
Lo stesso anno La Rai Corporation di New York,
realizza un filmato sulla sua vita e acquista alcune opere che sono tuttora
esposte nella sede di New York, alla 55° strada con
la Avenue of Americas nel palazzo della MGM. |
1989 |
Nel 1989 incontra alla Rai
Corporation di New York Susanna Argenterio che ama
come una figlia ed è grazie a questo grande affetto che Savelli ritorna a
sentirsi vivo dopo anni di grande solitudine.
Passano molto tempo insieme sia a New York che in Italia, nella Provincia
di Brescia a casa della Famiglia Argenterio.Nel 1991
viene aperto "Il Centro d'Arte Contemporanea Angelo Savelli" a Lamezia Terme in
Calabria.Nel 1993 da inizio alla realizzazione di
una stanza presso l'albergo "l'Atelier sul Mare" a Castel
di Tusa in Sicilia che non riesce a terminare. |
1994 |
Nel 1994 Savelli incontra a
New York Patrizio Bertelli e la moglie Miuccia Prada, i quali visitano il suo
studio e si innamorano delle sue opere. Savelli è attratto dalla vitalità del
Bertelli e tra i due nasce una bella intesa ed in poco tempo diventa per lui un
punto di riferimento. Quando il Bertelli lo va a
trovare nuovamente nel suo studio con idee per il suo futuro artistico, Angelo
si lascia guidare e accetta il sostegno e supporto organizzativo che gli viene
proposto.Il 30 novembre 1994 Savelli riceve un telegramma dal Presidente della
Biennale di Venezia, Gian Luigi Rondi, il quale gli
comunica che il consiglio direttivo della Biennale, su proposta del Direttore
Prof. Jean Clair, lo invitano a partecipare con una sala personale nella sezione
italiana per la XLVI Biennale di Venezia. Agli inizi
di dicembre Savelli comincia ad accusare alcuni
problemi
di
salute. Susanna Argenterio capisce che il Maestro ha bisogno
di aiuto, lascia l'Italia e lo raggiunge a New York;
Savelli si rende conto che non è più in grado di
vivere da solo e grazie all'aiuto di Susanna, decide
di chiudere lo studio per trasferirsi un periodo in
Italia. |
1995 |
Il 14 febbraio 1995 Savelli riceve una lettera dal Curatore del Museo
d'Arte Contemporanea "Luigi Pecci" di Prato
Antonella Soldaini che lo invita a realizzare, per il periodo da giugno a
settembre dello stesso anno, una Mostra Antologica. Per Savelli è un periodo
meraviglioso, ma allo stesso tempo molto difficile. Tutte queste novità e
decisioni da prendere, lo affaticano molto. Alla fine di
Marzo, Savelli, le sue opere e tutti i suoi ricordi arrivano in Italia, dove
avrebbe potuto seguire personalmente la realizzazione degli eventi già
programmati. Dopo due settimane dal suo arrivo in Italia Angelo, il giorno
di Pasqua, si sente molto male. Con fatica riesce a
camminare e la Famiglia Argenterio che l'ospitava, decide
di ricoverarlo d'urgenza all'Ospedale S. Orsola di
Brescia. E' troppo debole e riesce a respirare solo con inalazioni d'ossigeno. Il
27 aprile 1995, Savelli muore nel Castello di
Boldeniga di Dello (Brescia), all'età
di ottantatrè anni, circondato da amici, amore e
affetto; per sole poche settimane, non riuscirà a vedere realizzate, le due
mostre personali che lo avevano tanto incantato: La "XLVI Esposizione
Internazionale d'Arte, La Biennale di Venezia; Il
"Museo Pecci" di Prato in collaborazione con "PradaMilanoArte".
Nel novembre 1995 a Roma, Vittoria Biasi, in collaborazione della Galleria EdiEuropa
"Qui Arte Contemporanea", realizza una mostra personale dal titolo "Savelli
prima del Bianco". |
1996 |
Il 27 aprile 1996 nel "Castello di
Boldeniga" di Dello (Brescia), a un anno dalla
morte, la Famiglia Argenterio-Ghidini lo ricorda, a memoria della sua arte, con
una mostra di 10 opere. |
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