IL 28 SETTEMBRE, NELLA CASA MADRE DI PAOLA E' STATO ELETTO COME NUOVO CORRETTORE PROVINCIALE P. ROCCO BENVENUTO

 

Padre Rocco BenvenutoP. Rocco Benvenuto, nato a Corigliano Calabro, di anni 47, è il nuovo Correttore Provinciale della Provincia Monastica di S, Francesco di Paola, che comprende le comunità di Calabria – Puglia e Messico, eletto dai Padri Capitolari, riportando 19 voti su 21.
Ordinato presbitero il 4 ottobre   1987 ha svolto il suo ministero di Religioso Minimo al Santuario di Paola e, poi, come Correttore del Convento di Cosenza dal 2001 al 2007.

Come Assistenti Provinciali sono stati eletti:
1 Assistente e Vicario Provinciale:
P. Franco Santoro della comunità di Grottaglie con 19 voti
2 assistente
:
P. Gaetano Nicolaci
della comunità di Pizzo con  16 voti
3 assistente:
P. Giovanni Sposato della comunità di Sambiase con 17 voti

 

CONSIDERAZIONI FINALI
ALLA CHIUSURA DEL CAPITOLO PROVINCIALE

DEL NUOVO P. PROVINCIALE P. ROCCO BENVENUTO


Rev.mo P. Generale, carissimi Capitolari,
al termine di questo Capitolo Provinciale Ordinario, permettetemi anzitutto di elevare un inno di ringraziamento al Signore per la grazia che ci ha concesso in questi giorni di vivere questo evento come tempo di incontro fraterno, di scambio di esperienze, di arricchimento vicendevole per discernere la sua volontà in questo luogo, pervaso dallo spirito di S. Francesco ed ove il nostro Ordine ha iniziato a muovere i suoi primi passi.
Durante i lavori, insieme all’azione dello Spirito, che ha soffiato nei nostri cuori ed ispirato le nostre menti, come figli abbiamo avvertito la costante e consolante presenza del nostro S. Fondatore, di cui stiamo celebrando il mezzo millennio della sua gloriosa nascita al Cielo.
Ma oggi, mentre il Capitolo si chiude, ricorre pure un avvenimento che rende straordinario ed eccezionale l’evento al quale abbiamo partecipato.
L’inattesa scomparsa del Fondatore, avvenuta il 2 aprile 1507, impose al P. Bernardino Otranto di convocare il capitolo generale per eleggere il successore di S. Francesco successore alla guida dell’Ordine. Non essendoci i tempi necessari per convocare il capitolo per il successivo 13 maggio, solennità dell’Ascensione del Signore, con breve di Giulio II del 31 maggio l’elezione fu differita al 29 settembre, giorno in cui ricorreva la festa dell’Arcangelo S. Michele. Dal momento che la nostra regola stabilisce che i capitoli provinciali elettivi si debbano tenere proprio il 29 settembre, Giulio II, con un altro breve del 27 luglio, rinviò a Natale la celebrazione del capitolo generale, in modo da consentire alle quattro province di celebrare i relativi capitoli.
Il 29 settembre 1507 si teneva, dunque, il primo capitolo di questa Alma Provincia di S. Francesco, dal quale uscì eletto il servo di Dio P. Paolo da Paterno, ed oggi, mentre stiamo facendo memoria del V centenario del pio transito del nostro Fondatore, è motivo di gioia ricordare pure il mezzo millennio dell’istituzione della nostra Provincia che, con la partecipazione per la prima volta come capitolare di un confratello del Messico, ha ormai assunto, a pieno titolo, un volto internazionale.


Accepto in cruce
Non vi nascondo, che quando ieri mi è stata posta la fatidica domanda se accettavo l’esito della votazione, mi è subito venuta in mente la similare esperienza toccata al neo successore di 5. Francesco. Il P. Binet, a poche settimane dalla sua elezione, dinanzi alle difficoltà nell’animare la “parva familia”, per due volte rassegnò le dimissioni nelle mani di Giulio II che sempre le respinse. Nel confermarlo, il papa non solo ampliò le sue facoltà, ma gli ricordò che la sua elezione era stata preceduta dalla messa allo Spirito Santo, segno evidente che il Signore, attraverso i capitolari, lo aveva chiamato a ricoprire quel delicato ufficio.
Anche a me, man mano che si estraevano le schede, pensando alla gravità dei problemi che mi attendevano e all’insufficienza delle mie capacità rispetto al servizio richiesto e ai sacrifici, soprattutto nel campo degli studi, che esso mi impone, è balenato il pensiero di non accettare. Anche se era evidente che il Signore, tramite voi, mi chiamava alla fatica e non all’onore, tuttavia, riflettendo sui problemi emersi durante il dibattito capitolare, emergeva sempre più chiaramente la mia insufficienza di fronte ad essi.

 Quel richiamo di papa Giulio all’azione dello Spirito Santo, la certezza dì poter contare sulle vostre preghiere e, soprattutto, il largo consenso ottenuto, hanno fatto breccia su di me e vinto i miei timori, spingendomi ad accettare questo difficile servizio di animatore, anche se sono consapevole —   e già da queste prime ore ne ho avuto dei piccoli, ma significativi segni - che sarà una croce ben più pesante di quella finora portata. Prego il Signore e il nostro S. Padre Francesco che nell’ora della solitudine mi stiano accanto ed invito voi capitolari ad aiutarmi a portarla. Quando un animatore avverte la vicinanza sincera dei confratelli riesce a trovare quella forza per non abbattersi e scoraggiarsi rispetto all’esiguità dei risultati.

 
Il nostro cammino nel prossimo triennio
Momento intenso di preghiera e di fede, in cui la Provincia ha inteso rimettere al centro della sua vita e delle sue scelte il primato di Dio, il nostro Capitolo è stato pure tempo di verifica seria e laboriosa, attraverso la quale ci siamo interrogati sulla sua fedeltà al carisma del Fondatore ed è stato, altresì, tempo di ricerca su come la Provincia possa essere fedele e significativa nel nostro tempo e nella nostra società.
Come ho già modo di dìre ieri all’atto dell’insediamento, noi siamo chiamati a scrivere una «nuova pagina, in fedeltà, con più vigore, vitalità ed entusiasmo». Una «nuova pagina», però, che non è la numero uno di un nuovo libro, ma quella che segue immediatamente a quella scritta con tanta intelligenza, solerzia ed acume da P. Gregorio, insieme a P. Di Turi, P. Santoro e P. Arzente, ai quali insieme alla nostra gratitudine, si associa la nostra stima per quanto fatto, l’augurio per il futuro cammino atteso che, il loro bagaglio esperienziale non sarà dissipato e che, ovviamente, non sono destinati ad un periodo dì “quiescenza”.

Il Capitolo ha il compito anche di progettare il cammino della Provincia nel prossimo triennio, scegliendo il nuovo governo e approntando le linee operative. Nel ringraziare i Padri Consiglieri, per aver accettato il gravoso compito di assistermi, soprattutto con il loro prezioso apporto di idee e di testimonianza, in questo servizio, richiedo a voi tutti, e tramite voi a tutti i confratelli della Provincia, quella collaborazione e disponibilità senza le quali il programma futuro è destinato a restare solo sulla carta.
Come degni figli dell”Araldo di carità” siamo chiamati, anzitutto, a dare una forte e credibile testimonianza di fede e fedeltà, ben consci del nostro ruolo che siamo chiamati ad

 

assolvere come Provincia Madre del nostro amato Ordine cui tutti guardano per la sua esemplarità, e della missione, nel duplice ambito memoriale e profetico, che il Signore oggi ci rinnova.
In questa circostanza sento l’esigenza, anche a nome della nuova Curia, dei Capitolari e della Provincia, di rinnovare al P. Generale l’assicurazione sulla nostra ferma determinazione a collaborare alla sua opera, sforzandoci al massimo in quel cammino di fedele creatività che la Chiesa vuole dai consacrati.
Il Capitolo, con le sue mozioni, ha già precisato le coordinate del futuro triennio. In ottemperanza a questo preciso mandato, che invito a far conoscere anche agli altri confratelli, in attesa dell’incontro che si terrà con la Curìa Generalizia e gli altri Provinciali d’Italia, a partire da giorno 8 ottobre inizierò con gli Assistenti un primo incontro con le singole realtà italiane, sia per incontrare ogni confratello e sia per avere un primo sommario quadro sulla situazione della Provincia. Nel contempo, sino a nuova disposizione, tutti i correttori e responsabili restano in carica per l’ordinaria amministrazione.
Un aspetto forse superfluo, ma che voglio subito precisare e sottolineare: non c’è alcuna preclusione o preconcetto verso nessuno, perché tutti dobbiamo contribuire alla crescita della Provincia. Chiedo, però, a tutti, dal più anziano al più giovane, quel pizzico di fede, senza la quale la Provincia rischia di andare incontro ad un cammino opaco. A tutti ricordo che “vi è più gioia nel dare che nel ricevere”. Solo se il seme muore a se stesso, può generare nuova vita, solo attraverso un’oblatività totale sarà possibile scrivere a più mani “una nuova pagina”.
Durante il Capitolo abbiamo conferita priorità assoluta alla formazione, anche a quella permanente, e abbiamo tuffi avvertito l’urgenza di preparare con lungimiranza i futuri formatori. A questo proposito, se grande attenzione è stata riservata ai nostri chierici che sono realmente il nostro futuro, tuttavia da essi sarà pretesa quella radicale fedeltà senza della quale il nostro avvenire sarà incerto e traballante.
Oggi si chiudono i lavori capitolari ed inizia la fase della recezione di quanto lo Spirito ci ha suggerito. Dinanzi a noi si presenta non solo la degna conclusione dell’evento centenario, ma tra i prossimi impegni abbiamo la peregrinatio della reliquia del Santo, la marcia della penitenza, la ricorrenza del V centenario della fondazione dei conventi di Sambiase e Cosenza, nel 2008 e nel 2010, unitamente al III centenario della morte del Beato Nicola Saggio, avvenuta il 3 febbraio 1709. Sono appuntamenti che dobbiamo cogliere occasioni privilegiate di crescita e per far conoscere il Fondatore e la nostra Famiglia
A tutti, ai nostri terziari e consorelle, sulle orme di S. Francesco, fedele seguace di Cristo, quindi: “Duc in altum”.