NOTIZIE
STORICHE SUL CONVENTO DEI MONACI BASILIANI A PIZZO.
Nel 1363, cioè diciassette anni
prima della fondazione di Pizzo, sulla
superficie ora occupata dal nuovo edificio scolastico, dal
palazzo Musolino e dal tratto intermedio della via delle
Grazie, fu eretto un grande monastero di rito greco, dell’ordine di San
Basilio, intitolato a S. Pancrazio.
Tutti
gli anni, il 9 luglio, si celebrava nella chiesa
di
questo monastero la festa del 8. Patrono, con il concorso degli
abitanti dei paesi vicini, che vi occorrevano numerosi.
Più, tardi, quando Pizzo fu organizzata in
Università, la vigilia di tale festa -
come si rileva dalla Regia Reintegra del 1694
-,
il sindaco dei Nobili e il governatore del Castello
seguiti da gente armata, si recavano a deporre, ciascuno la propria
bandiera nella Chiesa e ve la
lasciavano fino
all’indomani.
Durante
questa festa veniva fissato il valore della seta della Provincia, il che
fa pensare
che Pizzo fosse già divenuta un importante emporio
commerciale.
Nella R.
Reintegra del 1694, al riguardo si legge:
«…..,li
PP (padri) dell’ordine di 8. Basilio tenevano
a
frontespizio di esso Castello un sontuoso convento sotto
il titolo di S. Pancrazio,….. la di cui festa si celebrava il 9 luglio,
nella quale usciva, la
voce, ed il prezzo delle
sete di detta provincia, et hoggi sta diruto e, solo apparino poche
reliquie, delle fabriche e d’allora in poi la suddetta voce delle sete
si fa in Monteleone il 22 luglio per concessione delli signori
ministri di Napoli, extra città, e di farselo restituire in ogni futuro
tempo».
Questo
,
monastero ebbe vita breve e G. Marafioti, nell’op. cit.,
riferisce che ai suoi tempi
(1601) di esso non
restavano più che
alcuni vecchi ruderi. Anche Padre
Apollinare Agresta di Mammola, generale dell’Ordine Basiliano, ribadisce
la stessa notizia nella sua «Aggiunta alla vita di San Basilio Magno»,
scritta nel secolo XVII. Egli, parlando dei monasteri basiliani
abbandonati, così dice a pag. 264: «Nella provincia di Calabria Ultra;
dove fu la Magna Grecia, il monastero di San Pancrazio del Pizzo».
La chiesa,
alcuni anni dopo, fu riattata e, nel 1649, s’iniziò la ricostruzione del
monastero. Ma il lavoro fu presto sospeso, in seguito alla Bolla di
Innocenzo X del 1657.
Fin nel 1700, i Basiliani di S. Onofrio del Chao, dove i
Basiliani avevano un convento fin dal secolo X, ogni anno, il giorno di
S. Pancrazio, si recavano a Pizzo e celebravano la S. Messa nel rito
greco nella chiesa in matrice.
Fonte: Raffaello MOLE’ “Fasti e Nefasti della Città di Pizzo (Ricerche
Storiche) EDIZIONI LO MORO – PIZZO 1947
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