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Gazzetta del Sud
SABATO 17 GENNAIO 2004
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«Sono merito nostro i successi nel turismo»
L'Udc puntualità con "ironico sorriso"
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Antonio Vacatello
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di 700 camere che doveva sorgere nel comune di Pizzo e che oggi è in costruzione nel limìtrofo comune di Curinga località mezza Praia)».
«Oltre 150 posti di lavoro persi - contìnua l'Udc- e di cui usufruirà il comune di Curinga, per
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PIZZO-Le elezioni provinciali si avvicinano e lo scontro tra l'Udc locale e amministrazione comunale continua e sale di tono. Argomento del contendere questa volta le presenze di turisti registrate in città nell'anno 2003. Sindaco e assessore comunale in carica (Falcone e Cavallaro) esultano per i dati relativi e mettono in evidenza il loro operato per attirare i vacanzieri.
A queste dichiarazioni fa eco l'interevento del-l'Udc di Pizzo, guidato da Fernando Nicotra che cerca di smontarle. Ecco come: «H sindaco Falcone - si legge in una nota -vanta sui giornali, a vanagloria del suo operato, un risultato di 300 mila presenze turistiche che, secondo le sue dichiarazioni, sono dovute alla distribuzione di una mìni-guida per mezzo della quale Pizzo è stata invasa dai turisti (bastava poco...). Parliamo invece di cifre e di fatti: i due villaggi turistici presenti nel territorio cittadino. Ben 1000 stanze, per un totale circa 1800 presenze a settimana per un periodo da maggio a settembre, totale circa 400.000 presenze. Chi ha permesso la realizzazione di tali complessi turistici? La passata Amministrazione. Chi è invece che ha permesso la fuga degli imprenditori turistici da Pizzo? L'attuale Amministrazione! Come ? Aumento dell'Ici del 40% (alìquota dal 5 per mille portata al 7 per mille) ed aumento Tarsu dell'82% (spazzatura) sulle strutture produttive (villaggi e alberghi), risultato: fuga degli imprenditori, non voluti da quest'Amministrazione incapace di dare certezze, verso altri comuni limitrofi (vedi il villaggio
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di Mimmo Mazzeo
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MÌLETO-Presentato nell'aula consiliare del Comune, alla presenza di circa 200 persone, un interessante volume di circa 250 pagine, dal titolo «Parola mia», che percorre, attraverso l'uso del dialetto, la storia della civiltà miletese. n libro, scritto da Mimmo Mazzeo, comprende anche racconti della ricca tradizione popolare locale. L'opera è stata illustrata ai presenti dallo scrittore Antonio Ian-nicelli e dai giornalisti Imperio Assisi e Vincenzo Varone, che hanno messo in luce là notevole valenza culturale del lavoro svolto dall'autore, che ha saputo cogliere con lo stile del narratore e del ricercatore attento alcuni a-spetti tra ì più significativi della storia piccola e grande di Mileto, soprattutto attraverso la vita vìssuta da alcuni personaggi del posto.
Durante la cerimonia sono stati consegnati i premi «Custodi della memoria» 2003, andati a Rosanna Caputo, direttrice del Museo statale di Mileto, allo studioso di tradizioni popolari Pino Cinquegra-na, all'editore di Rete Kalabria Massimo Re-stuccia per la produzione della seguita trasmissione «Radici», a Teresa Muscia, direttrice dell'Archivio di Stato di Vibo Valentia e allo storico Nazareno Salimbeni. Riconoscimento anche per A-driana Naccari Iovine.
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Fernando Nicotra
non parlare del gettito I-ci derivante da tale struttura e che le casse comunali non introiteranno (200.000 euro annui). 7 progetti turistici languo-no nell'Ufficio tecnico comunale da circa due anni, portati in consiglio comunale, dietro sollecitazione del nostro partito, l'attuale maggioranza ha persino sbagliato l'iter procedurale, bloccando di fatto la realizzazione di tali opere, tra cui l'acquario più grande del Centro-Sud preventivamente programmato in città ed oggi dirottato su altro comune che avrebbe creato 50 posti occupazionali per tutto l'anno e 100 nel periodo estivo. Dalle dichiarazioni rilasciate dai vari amministratori comunali, emerge una confusione totale sulle linee programmatiche che intendono realizzare nel territorio rjjTH^ zo, infatti, mentre da un lato vengono banditi i villaggituristici con "strom-bazzamenti staliniani" di
piazza e
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"filippiche" in consiglio comunale, dall'altro si inneggia alle presenze turistiche-di; mentìcando che al tufìfffe bisogna fornire le'strutture ricettiva, al fine di sfruttare le jjbtenzialità di sviluppo turistico e di ricaduta occupazionale, che altriménti (vedi progetto Infratur) verrebbero fagocitate dai comuni vicini con amministratori più preparati e sensibili alle necessità dei loro amministrati». «Sorridiamo - infine conclude la nota - ricordando le dichiarazioni sulla stampa dell'assessore Ricciuto : "II turismo non è fatto di posti letto", il turismo riflesso (che raccoglie le briciole), certamente no, il vero turismo che porta occupazione si, è fatto di posti letto, a meno che l'assessore non avesse in mente dei megabivacchi turistici in sacco a pelo nella piazza della nostra cittadina. Le potenzialità di un turismo produttivo la città di Pipo le ha insite sia per il clima e la morfologia del territorio e senza intaccare in alcun modo le meraviglie paesaggistiche, patrimonio intoccabile dell'intera Regione».
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